mercoledì 27 febbraio 2013

Ago infilato nella pelle. Come lo tolgo? Ci aiuta Michelangelo

Quante volte vi è capitato di perdere del tempo con un paziente che si è infilato un ago da qualche parte  e non riuscire a toglierlo in poco tempo.

I motivi per cui non riusciamo a toglierlo in fretta sono tanti: non lo sentiamo, non lo vediamo, si muove durante le nostre manovre. In più c'è un altro fatto: "squarciamo" il paziente alla ricerca di un pezzettino sottile di ferro?
Ho trovato un metodo ingegnoso (il merito non è mio ma di Nick Villalon, Nate Teisman e Kennedy Hall) che ci può aiutare.
Ovviamente prendete la sonda, lineare se possibile, e individuate in senso longitudinale l'ago (o qualsiasi altro corpo estraneo).

Sempre sottoguida ecografica e dopo aver effettuato un pò di anestesia, inseriamo un grosso ago (14-16 G) in modo tale che la punta dell'ago inserito da noi arrivi a toccare (e sia disposto sullo stesso piano) il corpo estraneo che è nel paziente.
L'immagine non è chiarissima ma la parte più chiara, a sinistra della freccia, è l'ago che abbiamo inserito noi mentre la parte a destra è il corpo estraneo.
Una volta fatto questo abbiano creato una guida verso il corpo estraneo da estrarre. Quindi con il nostro bisturi possiamo farci strada (in sicurezza) verso l'oggetto da togliere.



Ma perchè nel titolo si parla di Michelangelo?
Vi dice niente questa immagine.......


1 commento:

  1. Salve Dott. Dallavalle, non troviamo sul suo blog un riferimento per contattarla. Se volesse scriverci alla mail redazione@emergencyroom.it la ricontattiamo noi per una proposta. Grazie e complimenti per il suo blog.

    Lo staff di EmergencyRoom.it

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