venerdì 8 febbraio 2013

Iponatriemia

Lo so già cosa mi volete dire: cosa c'entra l'iponatriemia con un blog di ecografia in urgenza.
C'entra, c'entra....... POTERE ALLA SONDA!!!!

Le alterazioni elettrolitiche (e abbinate ad esse, l'interpretazione dell'emogasanalisi) sono una di quelle cose che mi erano indigeste all'università e mi sono rimaste difficili da mandare giù anche adesso. Non so quante volte le ho studiate, ma tutte le volte non riesco a mettermele nella zucca (oltre a tante altre cose, purtroppo.....). Mi sono accorto però che le alterazioni elettrolitiche molte volte (soprattutto negli anziani) ti spiegano una marea di situazioni: il problema è interpretarle nella maniera corretta. Ad esempio l'iponatriemia: non è sempre causata da una diminuzione di sodio da perdita assoluta ma può essere legata a diluizione (vedete che ho studiato!!). E come faccio a capirlo? Ci sono le formule (non me le chiedete, quelle proprio non riesco a ricordarle e tutte le volte le devo andare a cercare; poi ci sono i millimoli, i milliequivalenti: aiutooooo!!!!!) ma ho scoperto che l'ecografo ci viene in aiuto.
Nel post sull'ecografia integrata cuore polmone, avevamo scoperto che l'organo bersaglio per l'accumulo di liquido è il polmone. L'eccesso di liquido nel polmone si evidenzia con la comparsa delle linee B (per chi, pochi, non le conoscesse ancora, sto preparando il post solo per loro).
L'iponatriemia da perdita di sale porta a ipovolemia e quindi il polmone sarà caratterizzato da linee A.
L'iponatriemia da diluizione sarà caratterizzata da aumento della volemia e quindi i polmoni saranno pieni di linee B, anche se il paziente non ha sintomatologia respiratoria (e la cosa stupenda è proprio questa).
Quando questa cosa l'ho detta a un corso, un luminare della medicina d'urgenza è sbottato: "ma questo è un metodo dozzinale e grossolano di fare medicina". Ha ragione. Credo che questo della iponatriemia (come dice Lichtenstein) è una di quelle cose che distingue il fine conoscitore della fisiopatologia (lui) da un grezzone (io).
Altra differenza: quando lui ha finito di fare tutte le formule, il mio paziente ha già cominciato la terapia adatta (per vedere le linee B ci metto 10 secondi) e a me è quello che interessa.

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