domenica 21 ottobre 2012

Grandeeeeeeeeeeeeeeeeee......

Ho appena ricevuto una mail con il risultato di un uso infermieristico dell'ecografo a dir poco intelligente.
L'infermiere è del Pronto Soccorso di Guastalla (RE) e si chiama Daniele, è docente della scuola di ecografia per infermieri di Reggio Emilia ed è un grande entusiasta.
Il merito è tutto suo.



Ore 5.45 chiamata dalla centrale operativa: COD 2 neurologico stato confusionale. anziano cade
dal letto viene accompagnato dai volontari.
Arrivo in PS ore 06.05 triage sulla porta: Anziano agitato tachipnoico pallido sudato polso radiale
assente. Accesso diretto ambulatorio 3 (sala Emergenza)
Accettazione assegnazione codice Rosso
Parametri: GCS 13 FR: 27 FC 120 Pa:70/40
Modesta tumefazione al fianco dx
Fast eseguita dall'infermiere



(Nota: le immagini sono prese direttamente dalle foto ecografiche e quindi non nitidissime ma si nota una piccola falda liquida e una falda notevole nel retto vescicale)
Allertamento immediato del medico di PS
Interventi assistenziali: O2 in maschera
                                      2 accessi venosi
                                     Prelievi ematici (profilo chirurgico) + crociatura (4 emazie conc. + 2 UI di
                                                                                                                   Plasma 500 ml)    
                                     Emogas ecoguidata
                                     Infusione di liquidi in bolo 1500 iniziali
                                     ECG 12 derivazioni
                                    Catetere vescicale (urine ematiche)
06.20 attivazione TAC Addome con mezzo di contrasto si conferma emoperitoneo con lesione
renale
          Attivazione chirurgo e anestesista
Attivazione sala operatoria
Invio crociatura sangue a Reggio
07,50 invio paziente in sala operatoria.


Direi che Daniele Vezzali merita tutto il grazie possibile da parte del paziente che si è trovato sotto le mani.
Saluti


6 commenti:

  1. Davvero un "bravo" sincero all'infermiere che, con la sua professionalità e soprattutto competenza, ha di fatto salvato la vita al pz.Come vedo, questi era arrivato in ps con l'ambulanza di base e ciò poteva essere, insieme alle prime notizie fornite, fuorviante. Non ovviamente per l'infermiere di turno, che ha anche fatto un ottimo triage. Non va anche trascurato (a tutto suo merito)che l'evento e' avvenuto quasi a fine turno, quando si e' più stanchi, soprattutto se, come quasi sempre accade, si e' sgobbato per tutta la notte.
    Ciao

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  2. Ciao,
    devo dirti che l'infermiere in questione oltre ad essere bravo con la sonda è uno di quelli che ha un entusiasmo pazzesco e quindi non mi stupisco del fatto che, anche se a fine turno, si sia messo lì a fare le sue brave scansioni FAST...
    Ciao

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  3. Buon giorno,
    naturalmente mi unisco ai complimenti all'infermiere in questione, non solo per le capacità ma anche per la voglia di crescere professionalmente che, mi pare di capire, dimostra.
    Ma...voglio fare l'avvocato del diavolo: in questo caso, qual'è il valore aggiunto dell'ecografia eseguita dall'infermiere?
    Nel senso che, già dalla presentazione "alla porta", era evidente il codice di priorità "rosso" che è stato, giustamente,assegnato e che avrebbe portato comunque all'allertamento immediato del medico di PS, indipendentemente da ciò che la FAST eseguita dall'infermiere avrebbe rilevato.
    Tuttavia, sono d'accordo sulla messa in campo di tutte le risorse disponibili verso i pazienti, indipendentemente da chi le mette in campo, medici o infermieri che siano, in particolar modo nei servizi d'emergenza, dove si devono prendere decisioni immediate che fanno la differenza sull'outcome.
    Ripeto, non voglio in nessun modo sminuire l'operato dell'infermiere...ce ne fossero!
    Bravo!
    Saluti

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    1. Buonasera Antonio ringrazio per il tuo intervento.
      Ammetto che in questo caso dalla clinica e parametri il quadro della situazione era chiaro. La FAST voleva essere un ulteriore dato di conferma di un alterazione di un quadro ecografico.
      Grazie a questo strumento orienti ed anticipi atti assistenziali mirati.
      In questo caso in particolare è un equipe che si è attivata e non un unico operatore. Anche perchè dalle prime immagini, il collega Medico ha poi confermato con altre scansioni e ha predisposto tutta l'attivazione delle richieste radiologiche e l'attivazione immediata di tutti i consulenti. Quindi il merito va ad una squadra che ha saputo integrare le proprie competenze e conoscenze per raggiungere un obiettivo comune.

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    2. Ciao Antonio,
      sono d'accordo con te quando dici che in quel caso particolare, l'ecografia eseguita dall'infermiere non sarebbe un valore aggiunto... Se ci si trovasse ad operare nelle condizioni ideali in cui per ogni paziente critico che arriva ci fosse, oltre all'infermiere (meglio sarebbero GLI infermieri), un medico immediatamente disponibile!...E se in quell'ospedale ci fossero sempre prontamente presenti laboratorio analisi, centro trasfusionale, TAC, sala operatoria, rianimazione....
      Ma se le condizioni non fossero queste?
      Se l'unico medico di PS fosse impegnato su un altro paziente critico (a volte anche più di uno)?
      Se il centro trasfusionale ed il laboratorio analisi fossero a 20 Km di distanza e bisognerebbe attivare un fattorino (reperibile a domicilio) per raggiungerli?
      Se anche la TAC fosse a 20 Km?
      Se il chirurgo e la sala operatoria fossero reperibili a domicilio?
      Senza, poi, pensare al caso in cui il medico di PS fosse sul territorio con l'automedica (come ha già prospettato Gaetano Dallavalle precedentemente).
      Con tutti questi "se" (che, ti assicuro, in alcune realtà esistono davvero e tutti insieme!), forse si capisce meglio qual'è il valore aggiunto di quell'ecografia eseguita dall'infermiere, che può cominciare a farsi (e a fare anche al medico)un'idea di dove sta il problema, cominciando a pensare e a prepararsi al percorso necessario a quel paziente, diminuendo notevolmente i tempi per il trattamento definitivo e "salvando la vita".
      Non parlo, poi, di tutte quelle situazioni, dal numeroso afflusso alla maxiemergenza e le situazioni in cui lo stato di shock non è ancora così conclamato, dove l'ecografia infermieristica in fase di triage, secondo me, fa davvero la differenza.
      Logico che l'ecografia infermieristica non deve essere l'unica ecografia che il paziente riceve e non ha lo scopo di esprimere una diagnosi, ma "solo" quello di rilevare dati in più per stablire priorità d'intervento.
      Come hai, giustamente, detto tu, in particolar modo nei servizi d'emergenza (ma non solo), credo che debbano essere messe in campo tutte le risorse disponibili verso i pazienti, indipendentemente che si tratti di medici o infermieri.

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  4. Ciao Antonio e grazie per il commento.
    Le domande del diavolo sono sempre le benvenute. Non so dove lavori ma io che conosco quella realtà, ti posso assicurare che l'ecografia in mano all'infermiere è "salva-vita" perchè molte volte il medico non è subito disponibile (è fuori con l'automedica e deve scendere l'internista ad esempio) e quindi aver fatto un triage infermieristico con l'eco permette di indirizzare immediatamente l'attenzione verso il centro del problema.
    Ciao

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